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![]() KOLCHOZ (kollektivnoe chozjajstvo, azienda collettiva). Istituzioni agricole sovietiche. Furono costituite fin dal 1918 come cooperative volontarie di contadini, proprietari dei mezzi di produzione usati, mentre la terra rimaneva di proprietà dello stato che la cedeva gratuitamente in uso perpetuo al kolchoz. L'istituzione divenne dal 1927 il fulcro della collettivizzazione agricola forzata, anche allo scopo di garantire i rifornimenti agricoli per il primo piano quinquennale appena varato. Lo stato acquistava, a prezzi inferiori a quelli del mercato, i prodotti del kolchoz e ne pianificava le principali scelte attraverso il controllo sull'elezione dei dirigenti, scelti tra i membri del Pcus, e sulla utilizzazione delle Mts. I soci erano retribuiti sulla base delle giornate lavorative svolte e veniva loro concesso di disporre di piccoli appezzamenti privati per il proprio consumo. Dagli anni cinquanta molti kolchoz si trasformarono in sovchoz allo scopo di migliorare la pianificazione agricola e il tenore di vita dei contadini: nel 1950 l'84% dell'area seminativa dell'Urss era destinata ai kolchoz, mentre nel 1970 questa percentuale era ridotta al 48% e i sovchoz passavano dal 10 al 44%. |
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